Le Amfetamine (o Anfetamine) sono dei potenti
stimolanti del sistema nervoso e possono provocare dipendenza
psicologica, assuefazione e seri danni neurologici, così come
conseguente forte menomazione nelle
varie sfere vitali della persona.
Queste sostanze, proprio come la
Cocaina,
provocano un accumulo del neurotrasmettitore Dopamina con
l'inibizione del suo riassorbimento (così come maggiore
produzione di Adrenalina e Noradrenalina). Tale eccessiva presenza
causa una iper stimolazione celebrale che fornisce sensazione di euforia, forza, sicurezza e
benessere.
Vi è
inoltre un incremento
della vigilanza e della capacità di concentrazione, del senso di
potenzialità psico-fisica, della loquacità ed una perdita
della percezione di stanchezza e di fame.
A
differenza però della Cocaina, le amfetamine sono
metabolizzate ed eliminate molto più lentamente
dall'organismo, con effetti
quindi maggiormente lunghi, intensi e dannosi.
Le
Amfetamine vennero sintetizzate negli anni trenta da
Gordon Alles,
chimico statunitense alla ricerca di sostanze sintetiche
sostitutive per farmaci contro l'asma, fino a quel momento
aventi come principio attivo l'Efedrina, di difficile
estrazione dalla Pianta originaria Efedra. In tal modo egli
riuscì a sintetizzare dapprima l'Amfetamina (o Anfetamina), e poi da essa la Metamfetamina
(o Metanfetamina).
Iniziò
allora la diffusione delle Amfetamine, le quali ebbero subito
un grande successo. Questo per l'efficacia nel trattamento
delle affezioni asmatiche, ma anche e soprattutto per le loro
proprietà molto stimolanti, scoperte per caso dalle persone che ne
facevano uso.
Tale
caratteristica sottese la distribuzione di amfetamine ai
soldati americani durante il secondo conflitto, questo per renderli
appunto maggiormente efficienti e per sostenerli
psicologicamente.
Successivamente tanti studenti americani iniziarono
l'assunzione di queste sostanze per poter preparare e superare gli esami e molte
altre persone a consumarle contro esaurimenti nervosi e stati
depressivi, così come per dimagrire, in virtù della loro
ulteriore azione fortemente repressiva sull'appetito.
Tutto
questo provocò, ed ancor oggi produce, un utilizzo eccessivo di
Amfetamine, fino a molteplici casi di vera e propria
dipendenza, con le conseguenti caratteristiche e dannose
problematiche psico-fisiche tipiche delle
dipendenze
da sostanze.
Il
potenziale di produzione, diffusione e consumo delle Amfetamine è purtroppo molto elevato a causa degli ingredienti
abbastanza economici e di facile reperibilità che servono per
produrle.
Inoltre
esse possono essere utilizzate come sostanze
eccipienti per confezionare
LSD o
Ecstasy,
aggiungendo in tal modo i loro effetti negativi e possibili
danni a quelli, ugualmente pericolosi e gravi, dei suddetti
allucinogeni.
Le Amfetamine possono essere fumate, sniffate ("Snorting"), ingerite o
iniettate e tra esse la via endovenosa è quella che produce
effetti in tempi più veloci (quasi immediati), mentre le altre
modalità di assunzione inducono iper attivazione e benessere nel giro di alcuni minuti.
In
specifico la Metamfetamina è chimicamente strutturata in modo
simile rispetto all'Amfetamina, ma possiede effetti
maggiormente intensi sul sistema nervoso. Entrambe, come già
accennato, inducono una forte euforia ed un generale aumento
dell'attività psico-fisiologica, una diminuzione del senso di
stanchezza e di fame, una sensazione di benessere diffuso ed umore
elevato.
La
Metamfetamina come droga d’abuso e dipendenza è conosciuta
e definita "Speed", "Ice", "Crystal",
"Shaboo", "Cranck" o più frequentemente con il
diminutivo di "Met". Essa si presenta come una polvere bianca e
cristallina, inodore, amara al sapore e solubile in acqua o
altri liquidi come ad esempio l'Alcol.
I suoi effetti iniziano
con un "Flash" iniziale di alcuni minuti, ovvero un
senso di attivazione ed agitazione molto alto, ed hanno una
lunga durata, dalle 3 alle 6-8 ore.
L'abuso
e la conseguente possibile dipendenza da amfetamine comportano
sintomi di Tolleranza, cioè la necessità di aumentare nel
tempo la
dose di sostanza per ottenere gli stessi effetti delle
precedenti assunzioni, e di Craving, ovvero la presenza di
impulsi e pensieri fissi sul procurarsi e sul consumare le
amfetamine, a danno di ogni altro settore vitale della
persona, come quello sociale, familiare, lavorativo,
affettivo, personale, etc., ulteriormente menomati dalle
energie e dai lunghi periodi spesi dalla persona a cercare tali sostanze e a riprendersi
dai loro effetti negativi.
Non
sembrano invece esservi marcati sintomi di Astinenza fisica, anche se,
quando l'assunzione viene sospesa, possono essere rilevati a
livello psichico segni di lentezza psicomotoria o agitazione, ansia, apatia,
anedonia, stanchezza,
depressione, sonnolenza (ipersonnia) o
scarsità di sonno (insonnia), sogni vividi e spiacevoli, pensieri e desiderio circa la
sostanza, paranoia, suscettibilità ed aggressività.
Per
evitare tale quadro sintomatologico e per risperimentare gli
stati euforici la persona è spinta a consumare nuovamente le
Amfetamine, entrando in un circolo sempre più stretto e
dannoso: la dipendenza da tali sostanze.
La
sensazione e lo stato di grande energia che esse forniscono
provocano, alla loro dissolvenza, un totale esaurimento
psico-fisico.
In
specifico a
livello psicologico, con il consumo continuato ed eccessivo di
Amfetamine, si manifestano
ansia,
insonnia e
problemi
di sonno,
umore
alterato, confusione mentale,
ossessioni, comportamenti
aggressivi.
Possono comparire anche
sintomi psicotici come
allucinazioni, paranoia e
deliri, così come comportamenti
antisociali, pericolosi per se stessi e per gli altri ed
infine ideazione
suicidaria.
Sul
piano fisico vi sono invece disturbi visivi, midriasi
(dilatazione pupillare), vertigini, emicrania, secchezza della
bocca, irrigidimento dei muscoli mandibolari, bruxismo (tendenza a digrignare i
denti), problemi cardiaci e vascolari (ad
esempio aritmia o aumento della pressione), innalzamento della
temperatura, tremori, iper sudorazione, attività motoria
aumentata, perdita di appetito, intossicazione da piombo
(usato molto spesso come reagente chimico nella produzione),
epatite e virus (ad esempio l'HIV; nei casi di assunzione per via
endovenosa e scambio di siringhe).
Possono
inoltre essere possibili gravi danni
neurologici e morte per overdose a causa di una crisi
cardiocircolatoria o di un colpo di calore per l'innalzamento della
temperatura e la disidratazione, ulteriormente complicate
dalla mancata percezione della necessità di bere.
In
linea generale con l'abuso e la Dipendenza da Amfetamine il livello di alterazione psico-fisica, la sua
durata e le sue conseguenze negative sono legati a
molteplici fattori come: le personali caratteristiche
psico-emotive e fisiologiche, il contesto di utilizzo, le
aspettative della persona, la modalità di consumo, ed infine la dose, la qualità e
la tipologia (ad esempio la quantità di principio attivo) delle
stesse amfetamine assunte.
|