Nel
2008 la diffusione di Facebook è stata così esponenziale da
posizionare l'Italia al primo posto della classifica mondiale dei paesi
con maggiore percentuale di incremento utenti.
Nello specifico ed in breve
Facebook, come altri siti
definiti "Social Networks", rappresenta un
aggregatore di persone che cercano e vogliono mantenere
contatti con vecchi e nuovi amici, condividendo foto, video e
contenuti della propria vita.
In
pochi anni Facebook e divenuto uno dei dieci siti maggiormente
cliccati e frequentati del web, acquisendo in breve tempo milioni e
milioni di utenti in tutto il globo. Anche
molti personaggi dello spettacolo, importanti e conosciuti
manager e politici di spicco hanno aperto la loro pagina
personale su Facebook e su altri diffusissimi Social Networks
(ad esempio su MySpace o su Twitter). In tal modo si è ancor più acceso ed
alimentato l'interesse e l'adesione a tale forma di
collegamento e condivisione sociale. Purtroppo
però, accanto alle caratteristiche positive di visibilità,
congregazione, condivisione, recupero di vecchie conoscenze ed
amicizie e nascita di nuove, sono comparse anche delle note
assai negative,
in particolare legate a problemi e, sempre più spesso, veri e
propri casi di
dipendenza. In
inglese vengono definite "Social Network addiction"
e "Friendship addiction" e sono una sorta di dipendenza
da connessione, aggiornamento e controllo della propria pagina
web e da amicizia (detta anche amicodipendenza), o meglio la
ricerca di nuove amicizie virtuali da poter registrare sul
proprio profilo.
Purtroppo
anche tali dipendenze presentano preoccupanti sintomi di Craving, Tolleranza, ed Astinenza,
proprio come accade nelle
dipendenze
da sostanze o in altri
nuovi
tipi di dipendenza, anch'essi negli ultimi anni in pericolosa
e rapida crescita. Con
l'utilizzo dei Social Networks già molte persone dunque
mostrano segni sempre più seri ed invalidanti di
dipendenza, con sintomi di Tolleranza (assuefazione), ovvero
la necessità di stare collegati e/o aggiornare i contenuti
personali della propria pagina sempre di più ad ogni nuova
connessione per raggiungere la medesima sensazione di
appagamento; sintomi di Astinenza, cioè la sperimentazione di
intensi disagi psico-fisici nel caso non ci si colleghi per un certo
periodo tempo; ed infine sintomi di Craving, ovvero la
presenza sempre maggiore di pensieri fissi e di forti impulsi verso
come e quando connettersi. La
dipendenza dai Social Networks sembra essere dovuta al forte
senso di sicurezza, di personalità e di socialità (in una
società sempre meno connotata dai contatti sociali) che tale
forma di siti sono in grado di fornire.
In realtà tutte
queste dinamiche psico-emotive personali ed interpersonali si
basano su qualcosa di virtuale, dando in tal modo sicurezze ed
autostima fittizie, ben presto raggiunte da pericolosi sintomi
di dipendenza, isolamento sociale e conseguente menomazione
delle principali sfere vitali come quelle lavorativa,
familiare, sociale, affettiva, etc. A
tutto questo si aggiunge la competizione che si instaura tra
gli utenti dei Social Networks ad avere più amici che si
associano alla propria pagina personale; ciò provoca una
distorsione del senso dei veri rapporti amicali e a sua
volta una vera e propria dipendenza da amicizia o
amicodipendenza, laddove non si riesce più a staccarsi dal
web alla compulsiva ricerca di nuove condivisioni e al
controllo di possibili richieste o messaggi da nuovi possibili
amici. Ulteriori
conseguenze deleterie derivanti da questa dipendenza da
amicizia sono la formazione di giudizi personali ed
interpersonali sulla base del numero di amici aggregati alla
propria pagina, spingendo ancor di più verso l'iper utilizzo
dei Social Networks e la dipendenza da essi stessi. Per
quanto fin qui detto Facebook e gli altri Networks sociali
"funzionano" mascherando le personali ansie, preoccupazioni, sbalzi
d'umore e il proprio senso di disistima e di solitudine. In
tal modo le
richieste di nuove amicizie risultano quasi un riempimento,
una conferma e/o un rafforzamento del proprio ego.
Si
parla di amicizia data e di amicizia richiesta,
ma le amicizie che si creano sui Social Networks non sono reali e spesso le due persone non
si sono mai conosciute veramente e magari non si conosceranno
mai nel futuro. Gli
atteggiamenti di uso ed abuso di questi siti web ed il loro
perpetrarsi, fino addirittura alla dipendenza, sono innescati
e portati avanti da meccanismi psicologici e neurologici di
piacere, soddisfazione, affettività ed autostima. A livello
celebrale vengono rilasciate maggiori quantità di sostanze
psico-attivanti e a livello mentale si creano meccanismi e
schemi ricompensatori che portano al riutilizzo continuo e
sempre maggiore. Quando
per scelta l'individuo non è connesso o
quando
la connessione non è possibile, si presentano allora seri sintomi
psicologici come
ansia, pensieri fissi,
depressione,
attacchi di panico,
paura
(ad esempio di non avere più informazioni o collegamenti e di stare o
rimanere da soli),
problemi di
sonno, insicurezza,
suscettibilità, etc., così come tutte le conseguenze
psicologiche negative tipiche delle dipendenze come ad esempio
Craving, Tolleranza e Astinenza sopra descritti. Ad
essi si aggiungono problemi sociali, familiari, affettivi e
lavorativi quali ritardi o assenze a scuola o a lavoro (con la
sua possibile perdita),
graduale isolamento, distorsione dei rapporti affettivi e
sociali, disgregazione dal gruppo familiare ed amicale. Anche
a livello fisico possono subentrare molteplici problemi come ad esempio emicrania,
stress oculare, iper sudorazione,
tachicardia, tensioni, crampi e/o dolori muscolari (a causa delle numerose ore
passate davanti al computer), forte stanchezza. Infine
la dipendenza da Social Networks può facilitare o associarsi
ad altre tipologie di dipendenza connotate dall'utilizzo
disfunzionale del web come la
dipendenza
da internet o la
dipendenza
da contenuti pornografici online.
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