Il termine inglese "Stalking" significa
letteralmente "appostarsi, inseguire, perseguitare"
e sta ad indicare sinteticamente una serie di comportamenti di
controllo, pedinamento, avvicinamento, comunicazione forzata
diretta o indiretta, etc. da parte di un individuo
(detto anche "Stalker"), nei confronti di un'altra
persona. Tali atteggiamenti possono durare anche mesi o
addirittura anni.
Lo Stalking ha pericolose
e dannose caratteristiche di persecuzione, violenza,
intrusione e compulsione che generano nella vittima intense emozioni di
paura, stress, ansia e conseguente totale stravolgimento e compromissione delle
sue varie sfere vitali.
Solitamente
la persecuzione avviene con appostamenti, pedinamenti,
telefonate, messaggi, e-mail, lettere, incursioni,
comunicazioni ai familiari e/o agli amici della vittima; così
come la maggior parte di volte il molestatore è un conoscente, un
ex partner, un collega. La dinamica di Stalking può
avvenire comunque anche tra sconosciuti, ad esempio tra un personaggio
famoso ed un suo accanito fan.
Lo
Stalking, definito anche "Sindrome del molestatore",
è allora un insieme di continui comportamenti altamente
molesti, generalmente costituiti da: appostamenti al
domicilio, al posto di lavoro e/o nei luoghi frequentati dalla vittima, intrusioni volontarie in tali
ambienti, pedinamenti ed inseguimenti, invio di lettere,
biglietti, sms, e-mail, oggetti, regali, scritte e graffiti su cartelli,
muri, strade o altro.
Le
molestie, nel tempo, possono aumentare in frequenza e in
contenuto, divenendo sempre più violente e di conseguenza
pericolose per la persona oggetto di Stalking. Possono in tal modo verificarsi
danneggiamenti di beni, minacce scritte o verbali, tentativi
di manipolazione psichica, aggressioni fisiche, rapimento e,
nei casi peggiori, ferimento, lesioni e addirittura morte della
vittima.
Ciò
che spinge il persecutore alle azioni sopra descritte è
l'accecante desiderio di allacciare o, ancor più spesso,
riallacciare un rapporto emotivo e relazionale con la vittima.
Egli può essere mosso anche dal rancore e dalla rabbia per
alcuni atteggiamenti subiti nel rapporto o alla fine di esso,
o ancora da personali gravi problematiche di tipo psicologico,
emozionale e relazionale.
Quando
vi sono seri
problemi
interiori, il molestatore crede che la
persecuzione compulsiva sia una normale pratica di approccio
sociale ed affettivo.
In questo caso lo Stalker pensa che
l'imporre la propria comunicazione e presenza sia una normale
dinamica relazionale e sostiene fermamente che non possa e non
debba sussistere la minima ritrosia da parte della persona
oggetto delle sue persecuzioni.
Altre
volte ancora i disturbi mentali producono nello Stalker la
convinzione che qualcuno in generale o una persona in
particolare debba avere per forza una relazione con lui.
Non
è comunque necessaria la presenza di uno o più
disturbi
psicologici e/o
disturbi
correlati a sostanze perchè vi siano comportamenti di
Stalking, anche se essi stessi possono influenzare o innescare
tali atteggiamenti persecutori.
Alcuni
studi sullo Stalking hanno posto in evidenza l'esistenza di
due principali gruppi di comportamenti molesti:
-
il primo comprendente tutti gli atteggiamenti di comunicazione
aventi come mezzo strumenti indiretti quali il telefono, il
computer, la carta, etc.;
-
il secondo invece nel quale si possono ritrovare le molestie
portate avanti in modo diretto attraverso pedinamenti, appostamenti,
incontri forzati, visite sul posto di lavoro, sotto casa, nei
luoghi frequentati dalla vittima, etc.
Generalmente
nello Stalker si ritrovano entrambi i gruppi di atteggiamenti, laddove il
secondo è conseguente al primo sulla base di una evoluzione
in negativo delle molestie.
Il
comportamento di Stalking è perseguito e punito dalla legge
italiana e da quella di tanti altri paesi del mondo.
Quanto
fin qui descritto fa comprendere chiaramente quanto le
ripetute molestie possano essere pericolose e dannose per
la vittima sia da un punto di vista fisico, che psicologico,
così come per i vari contesti che contornano l'esistenza di
ogni individuo, da quello ad esempio sociale a quelli
familiare e lavorativo.
Lo Stalking genera infatti nella vittima forte
stress,
intensa ansia e grande
paura
per la propria incolumità, che a loro volta producono o influenzano
problemi fisiologici, sociali, lavorativi, familiari,
relazionali, etc.
La vittima inizia
ad isolarsi sempre più, a
diminuire drasticamente i rapporti amicali e relazionali, a
degradare i propri spazi ricreativi e sociali ed i propri
passatempi e passioni, a cambiare continuamente lavoro (con l'ulteriore
rischio di perderlo); tutto questo per cercare invano di
sfuggire al molestatore.
Ulteriori
studi hanno evidenziato che lo
Stalking è individuabile e distinguibile da altri
comportamenti molesti attraverso molteplici peculiari
caratteristiche:
-
le molestie sono indirizzate sempre verso una precisa persona, unico
bersaglio delle diverse azioni di persecuzione;
-
gli atteggiamenti molesti sono altamente e
progressivamente insistenti, intrusivi e ripetitivi;
-
la vittima del comportamento molesto è fortemente stressata,
in ansia, con intensa preoccupazione e continuamente in
allerta ed emergenza.
L'atteggiamento
di Stalking, con le sue modalità di ripetizione, definibili
compulsive, potrebbe sembrare una forma di
Disturbo
ossessivo-compulsivo, ma in realtà l'individuo con tale
problema psicologico conserva il distacco dai pensieri e dai
comportamenti ripetuti, riconoscendoli come non propri e
disfunzionali (egodistonia).
Lo Stalker invece crede
fermamente nelle proprie dinamiche interne e negli
atteggiamenti compulsivi di molestia che mette in atto (egosintonia),
sostenendoli con convinzione e traendone quasi soddisfazione.
Dunque
lo
Stalker segue ciecamente le proprie credenze e motivazioni,
negando invece la realtà personale e circostante. Egli
sostiene fermamente i suoi comportamenti molesti sulla base
delle sue esigenze relazionali ed in nome
dell'amore e del fatto che la vittima deve per forza contraccambiare
i suoi bisogni emotivi e le sue dinamiche affettive (in
realtà distorte), oppure sulla convinzione secondo la quale
la persona che lo ha amato adesso deve per forza continuare a
farlo.
Possono
essere distinte diverse tipologie di Stalker sulla base dei
desideri motivazionali immaginari del persecutore. In
specifico egli può avere il desiderio di:
-
vendicarsi di un presunto torto o danno subito;
-
ricercare amicizia, affetto o amore;
-
ricercare, pur con personali problemi relazionali, un rapporto
affettivo;
-
ricercare o ripristinare un rapporto affettivo dopo un rifiuto o un abbandono;
-
ricercare eccitazione ed attivazione sessuale attraverso la paura indotta nella vittima (in questo
caso sussistono con molta probabilità
problemi e
disturbi sessuali e/o
parafilie).
In
gran parte di questi obbiettivi, e quindi alla base dello
Stalking in generale, vi è solitamente il meccanismo mentale
secondo il quale la persecuzione è comunque una sorta di
rapporto, un surrogato di relazione, magari non sufficiente,
ma comunque sempre un qualcosa di maggiore e/o una specie di
continuum rispetto al
rifiuto, all'allontanamento, alla perdita, alla conclusione di
una storia, etc.
Sempre
a livello mentale i continui rifiuti vengono presi molto
negativamente dallo Stalker, il quale ogni volta diventa sempre più
suscettibile, aggressivo e minaccioso. In tal modo
l'oppressione e la violenza delle incursioni nella privacy
della vittima diventano sempre maggiori, fino a traslare purtroppo in veri e
propri tentativi di ferimento o di attentati alla sua stessa vita.
Come
già accennato la vittima di Stalking può subire pesanti
conseguenze psicologiche dalle molestie ed esse si possono
trascinare per mesi se non addirittura per anni, talvolta cronicizzando o
riaffiorando dopo un certo periodo di tempo.
Possono
allora verificarsi
disturbi
di ansia,
disturbi
psicosomatici,
disturbi
del sonno, evitamento, isolamento, forte tensione ed
attivazione generale e problemi psicologici a distanza come il
Disturbo
post traumatico da stress.
Anche
per lo Stalker si creano numerosi problemi psicologici, così
come a livello sociale, lavorativo, familiare, etc.
Molto
e sempre più tempo ed energie psico-fisiche vengono infatti
spese per perseguitare e molestare la vittima, con il
conseguente restringimento e deterioramento patologico delle suddette
fondamentali sfere vitali.
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