Abilify,
Aloperidolo, Anatensol, Bartonil, Belivon, Bioperidolo,
Championyl, Clopixol,
Clopixol Depot, Clorpromazina, Compazine, Confidan, Daparox, Dapotum,
Deniban, Dipiperon, Distraneurin, Dobren, Dogmatil, Ensulid,
Entumin, Equilid, Eunerpar, Fluanxol,
Fluanxol Retard, Haldol, Haldol Decanoas, Imap, Isnamide,
Impromen, ltalprid, Largactil, Largactil Forte, Leponex, Levopraid,
Loxapac, Loxitane, Lumaten, Luxoben, Luvatren, Majeptil, Melleril,
Mellerette, Moban, Modalina, Moditen, Moditen Depot, Moditen
Enanthate, Navane, Neuleptil, Normun, Nozinan, Orap, Piperonil, Piportil,
Prazine, Proketazina, Prozin, Psicoben, Psicoperidol, Psyquil, Quide,
Quiridil, Risperdal,
Sato, Sedalande, Semap, Serenase, Serentil, Sereprile,
Seroquel, Sintodian, Soliad, Sordinol, Sovian, Stemetil,
Sulamid, Talofen, Taractan, Tiapridal, Tindal, Tioridazina, Trilafon, Trilafon
Enantato, Truxal, Veprin, Zyprexa, etc.
I Neurolettici sono psicofarmaci a forte azione sedativa sul sistema
nervoso, tanto che si possono anche definire farmaci
antipsicotici; in specifico la loro efficacia è
dovuta all'azione inibente svolta a livello del sistema dopaminergico.
L'effetto antipsicotico è
infatti dovuto al blocco dei recettori dopaminergeci
(DA) del sistema nervoso centrale; tale blocco impedisce al
neurotrasmettitore Dopamina di interagire con i suoi
recettori, laddove una sua iperattività sembra proprio essere
concausa di molteplici
sintomi
psicotici.
In tal modo i Neurolettici si
mostrano efficaci nel rimodulare e nel tenere sotto
controllo ad
esempio allucinazioni,
deliri, confusione, senso di angoscia, eccitabilità
psicomotoria, aggressività, etc.
Essi non presentano invece
vantaggi terapeutici sui sintomi psicoemotivi (ne tantomeno,
come vale per tutti gli altri psicofarmaci, sulle cause e/o
sulle dinamiche di mantenimento del disturbo psicologico).
Le
molecole maggiormente utilizzate in questa categoria di
psicofarmaci, ed il nome di questi ultimi, sono: Aloperidolo
(Serenase, Haldol), Amisulpiride (Sulamid, Deniban, Soliad), Clorpromazina (Largactil, Prozin), Clotiapina (Entumin),
Levomepromazina (Nozinam), Levosulpiride (Levopraid), Pimozide
(Orap), Promazina (Talofen) e Sulpiride (Championyl, Dobren,
Equilid).
Vi sono poi anche dei Neurolettici strutturati con un meccanismo di cessione
prolungata dei principi attivi, per poter garantire un'azione progressiva e
duratura nel tempo. Essi
vengono definiti Neurolettici Depot e le molecole che li
compongono sono Aloperidolo Decanoato, Flufenazina Decanoato e
Perfenazina Enantato (un esempio è il Moditen depot).
Per questa
tipologia a rilascio lento occorre fare però molta attenzione in
quanto è
impossibile, in caso di effetti psicofisici indesiderati, modificare la posologia della terapia
farmacologica nel corso del tempo.
I
Neurolettici, per quanto detto, vengono impiegati con una certa efficacia nel
trattamento della Schizofrenia e di altri
Disturbi psicotici e in
associazione agli
Antidepressivi SSRI;
ad esempio nei casi più gravi e resistenti di
Disturbo
ossessivo-compulsivo.
Va
però evidenziato che l'assunzione di tali farmaci può
comportare la comparsa di effetti secondari più o meno gravi
a seconda della soggettività psicofisica sempre diversa da
persona a persona.
Le
manifestazioni collaterali maggiormente frequenti sono:
sonnolenza
e sedazione eccessive, ipersalivazione (scialorrea) o
secchezza delle fauci, difficoltà cognitive (ad esempio
mnemoniche, del linguaggio e/o della scrittura), stordimento e
confusione mentale,
insonnia,
nausea, ipersudorazione, pressione cardiocircolatoria
irregolare,
problematiche
sessuali, aumento di peso, dolori muscolari, apatia,
tremori.
I
Neurolettici possono incidere negativamente anche sull'umore
dell'individuo, provocando veloci e notevoli sbalzi in alto e/o
in basso; in tal modo a periodi di ottundimento e distacco, si
possono alternare periodi di agitazione, eccitazione ed iperattività.
Può infine verificarsi il
cosidetto "effetto paradosso", ovvero l'aumento improvviso
dei sintomi, come ad esempio allucinazioni o deliri, che gli
stessi Neurolettici cercano di reprimere e controllare.
N.B. L'assunzione di
questi psicofarmaci, che possono risultare un valido aiuto nella terapia
di molteplici
disturbi
psicologici, deve essere assolutamente prescritta (dopo
visite e diagnosi) e seguita attentamente da un medico specialista.
I
Neurolettici agiscono chimicamente sul sintomo, ma non su
ulteriori aspetti psicologici del disturbo come ad esempio
dinamiche emotive, ricordi, schemi mentali e/o di
atteggiamento, rapporti interpersonali, familiari,
affettivi, etc.
Da soli aiutano ad attutire e
tamponare i sintomi della psicopatologia, ma non riescono a
fornire un beneficio sui suddetti aspetti psichici.
Risulta
allora evidente che per riuscire a supportare al meglio il
disagio mentale occorre magari integrare al farmaco un
aiuto di tipo
psicologico.
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