Aliseum, Anseren, Ansiolin, Anxiolit, Atarax, Axoren, Buspar,
Buspimen, Compendium, Control, En, Dalmadorm, Demetrin,
Depas, Diazemuls, Domar, Dorom, Eridan, Felison, Frisium,
Frontal, Halcion, Lexotan, Lexotanil, Librium, Limbial,
Lorans, Lubalix, Mialin, Minias, Nirvanil, Noan, Nottem,
Oblivon, Oxapam, Pasaden, Paxipam, Prazene, Psicofar, Quait,
Quanil, Quilibrex, Rivotril, Rizen, Rliberan, Roipnol, Seren
Vita, Seresta, Serpax, Solatran, Stilnox, Tavor, Temesta,
Tienor, Tranquirit, Transene, Tranxilium, Trepidan, Urbanyl,
Valeans, Valium, Vatran, Vegesan, Xanax, etc.
Gli
Ansiolitici
sono una categoria di psicofarmaci efficaci nel contrastare
l'ansia e i vari Disturbi d'ansia da essa contraddistinti.
Sono tra i farmaci maggiormente impiegati nel mondo e in
molte nazioni, tra cui l'Italia, la loro vendita è seconda
solo alle comuni sostanze farmaceutiche da banco.
Gli Ansiolitici si differenziano tra loro per le diverse
molecole attive, la velocità e potenza di azione sui
sintomi, e per la durata (a breve, intermedia o lunga
emivita); inoltre all'interno
della loro categoria rientrano anche i
Tranquillanti, utilizzati appunto per cercare di abbassare i livelli
di ansia e per migliorare la qualità del sonno.
La tipologia maggiormente
conosciuta ed assunta di Ansiolitici è quella delle
cosidette Benzodiazepine
(BDZ); ne sono un esempio Ansiolin,
Control, En, Frontal, Lexotan, Lorans, Prazene,
Valium,
Tavor,
Xanax, etc. Le
Benzodiazepine, per l'efficacia nei diversi casi di ansia e di
problemi del sonno (es.
insonnia), la bassa tossicità, la buona tolleranza e la poca
interazione con altri farmaci, sono dunque divenute la terapia
d'elezione nel trattamento farmacologico dei sintomi d'ansia,
sostituendo infatti altri farmaci calmanti, come i
Barbiturici, dagli effetti collaterali maggiori.
Un
altro tipo di Ansiolitici, oltre alle BDZ,
sono i derivati benzodiazepinici, definiti anche
Ansiolitici
di seconda generazione; ne sono esempi
farmaci come: Dalmadorm,
Felison, Halcion, Minias, Roipnol, etc. Infine
vi sono psicofarmaci con diversa composizione rispetto alle
Benzodiazepine, ma con uguale effetto tranquillante; ad
esempio Axoren, Buspar, Buspimen, Ivadal, Niotal, Nottem,
Sovipan, Stilnox, etc
Tutti
questi farmaci psicotropi agiscono cercando di normalizzare o almeno di ridurre
lo stato di intensa ansia
nel quale la persona si trova patologicamente immersa.
Alla
base del meccanismo di funzionamento degli Ansiolitici vi è
il potenziamento del GABA, importante Neurotrasmettitore
inibitorio del Sistema Nervoso Centrale, attraverso
interazioni e legami con i suoi specifici recettori.
In
questo modo i principi attivi degli Ansiolitici rendono più
disponibile le sostanze neurali inibitorie proprio a livello
sinaptico dell'apparato nervoso della persona,
calmando e sedando in questo modo gli stati psico-emotivi
negativi.
Come accennato gli Ansiolitici vengono utilizzati per il trattamento degli
stati ansiosi,
per i
disturbi del
sonno e per tutte le
altre
problematiche di tipo psicologico costellate da ansia
intensa e diffusa.
La risposta della persona che assume
questo tipo di psicofarmaci varia, anche molto,
secondo le personali caratteristiche, ma anche sulla base delle dosi
e delle peculiarità del farmaco stesso.
Gli effetti collaterali maggiormente frequenti a
dosaggi normali possono essere: confusione psichica, sedazione
eccessiva, amnesia, stanchezza, sonnolenza, squilibri sonno-veglia, calo
delle capacità psico-cognitive e di quelle psico-motorie.
Se le dosi salgono fino a diventare eccessive, questi
farmaci possono essere molto pericolosi e dannosi arrivando a
provocare seri malesseri psico-fisici. Nei casi più gravi ad
esempio
crisi
psicotiche con
deliri ed
allucinazioni.
Va
inoltre sottolineato che gli ansiolitici possono indurre una
vera e propria
dipendenza
psico-fisica con tipici problemi di Astinenza, Craving e/o
Assuefazione.
Per
quanto detto la loro sospensione dovrebbe essere graduale e
sotto controllo medico proprio per evitare sintomi di
Astinenza
ed ulteriori manifestazioni negative tipiche della dipendenza
(può infatti sopraggiungere la cosidetta "Sindrome da
sospensione", che può durare da una a 4/5 settimane e che è
contraddistinta da sintomi come nervosismo, sonno
disturbato, ansia ed ipersensibilità).
Inoltre l'assunzione di Ansiolitici non deve essere
concomitante a quella di
Alcol
o di altre
sostanze
psicoattive, in quanto gli effetti sedativi (e le
pericolose conseguenze sugli aspetti psico-cognitivi e
fisiologici) di tali
sostanze vengono pericolosamente aumentati in modo
esponenziale,
mettendo la salute dell'individuo sotto serio rischio, anche
letale.
Alcune
persone, invece, assumono con buoni risultati delle
sostanze
naturali (ad esempio la
Valeriana), anch'esse in grado di avere
buoni effetti di riduzione sui livelli di ansia, senza
incorrere nei possibili effetti collaterali sopra descritti.
N.B. L'assunzione di questi psicofarmaci, che possono risultare un valido aiuto nella terapia
di molteplici
disturbi
psicologici, deve essere assolutamente prescritta (dopo
visite e diagnosi) e seguita attentamente da un medico specialista.
Gli
Ansiolitici agiscono chimicamente sul sintomo, ma non su
ulteriori aspetti psicologici del disturbo come ad esempio
dinamiche emotive, ricordi, schemi mentali e/o di
atteggiamento, rapporti interpersonali, familiari,
affettivi, etc.
Da soli aiutano ad attutire e
tamponare i sintomi della psicopatologia, ma non riescono a
fornire un beneficio sui suddetti aspetti psichici.
Risulta
allora evidente che per riuscire a supportare al meglio il
disagio mentale occorre magari integrare al farmaco un
aiuto di tipo
psicologico.
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