I Disturbi dell'Umore sono accomunati e contraddistinti
dalla flessione e/o dall'andamento discontinuo dell'umore
della persona, che rappresenta il loro principale sintomo
psicologico.
Dunque l'individuo che è
afflitto da uno di questi disturbi mostra solitamente un umore sotto
tono o eccessivamente su di giri per un periodo di tempo più o meno
lungo, da un paio di settimane ad anni ed anni.
L'andamento dell'umore può anche
essere caratterizzato dall'alternanza di periodi sotto tono a
momenti nei quali esso è invece fortemente in alto.
In caso di umore posizionato molto in basso, definibile anche come
"umore depresso", la persona presenta una forte
tristezza giornaliera e l'incapacità di provare gli stessi
positivi piaceri precedentemente percepiti nel fare
le proprie attività e di percepire le ulteriori gioie
provenienti dalle sue molteplici sfere vitali.
Infatti questa depressione (ed
anche la
fluttuazione umorale) determina un vero significativo disagio
o menomazione nel normale funzionamento personale, sociale,
lavorativo, scolastico, familiare, affettivo, etc., ovvero
in tutte le varie aree della vita, collegate e
funzionali al mantenimento del benessere psicofisico
generale.
Per quanto detto chi soffre di
depressione si sente continuamente a
terra ed i suoi pensieri, le sue emozioni ed i suoi sentimenti sono
quasi sempre fortemente
negativi.
In tal modo l'esistenza si trasforma in
un dolore continuo
che porta l'individuo all'incapacità di apprezzare qualsiasi cosa,
situazione definita in psicologia "anedonia". Dilagano
allora
tristezza, abbattimento, disperazione, scoraggiamento,
sofferenza, così come chiusura in se stessi, pianto,
rallentamento psicomotorio, calo delle prestazioni cognitive
(es. memoria, pensiero, percezione, concentrazione),
intontimento e confusione.
A livello
neurologico è stata individuata e stabilita la connessione
tra i livelli di funzionamento di certi neurotrasmettitori
come Dopamina, Noradrenalina e Serotonina ed il tono umorale
della persona.
L'umore è
comunque direttamente e strettamente proporzionale anche
alle dinamiche psicoemotive, cognitive e di atteggiamento,
così come alle soggettive caratteristiche di personalità.
Certe
volte l'alterazione umorale avviene in seguito ad eventi
molto negativi della vita, i quali influenzano una mente già
ipersensibile alle emozioni, scatenando così la personale
costituzione neuropsicologica dell'individuo.
Il calo
dell'umore quindi per essere patologico deve
necessariamente esser distinto dai normali psicofisiologici
momenti di sconforto o oscillazione; in tal modo esso
diventa un vero e proprio disturbo quando perdura per
settimane, mesi e/o anni e presenta una intensità ed una
frequenza tali da rendere compromessa la normale vita della
persona nelle sue diverse dimensioni (personale, sociale,
lavorativa, relazionale, etc.).
Altri
sintomi depressivi che rendono il problema non normale e
passeggero, ma un vero e proprio disturbo sono: dismissione di qualsiasi
interesse e rapporto sociale ed affettivo, risposte emotive
inadeguate e/o eccessive, bassissima autostima,
rallentamento e/o blocco psicocognitivo e fisico (es. blocco
dei pensieri,
sguardo
fisso e attività mimico-gestuale e verbale lente),
drastico aumento o diminuzione di fame e peso corporeo,
sonno problematico (es.
insonnia o ipersonnia),
sintomi psicosomatici (es. dolori),
allucinazioni,
deliri, ideazioni di suicidio.
I Disturbi
dell'Umore si possono distinguere in base alla loro
polarità, riferita appunto al tono umorale della persona. Vi
sono allora i Disturbi Bipolari, ovvero Disturbo Bipolare e Disturbo Ciclotimico, caratterizzati dalla
fluttuazione dell'umore dall'alto al basso e, viceversa, i
Disturbi Unipolari, cioè Disturbo Depressivo (Depressione) e
Disturbo Distimico, contraddistinti solo e soltanto da un
tono dell'umore intensamente depresso.
Le
complicazioni più frequenti nel caso di un Disturbo
dell'Umore può essere la comparsa di
Disturbi
dell'Alimentazione e/o di
Disturbi d'Ansia
(es. Disturbo di panico,
Disturbo
ossessivo-compulsivo).
Infine tali disturbi
psicologici possono, se non affrontati, cronicizzare nel
tempo, con il rischio di ampliarne le conseguenze pericolose
come patologie fisiologiche,
abuso e/o
dipendenza da alcol o da altre
sostanze psicoattive e
tentativi di suicidio.
Sono
compresi in questa sezione i seguenti Disturbi dell'umore:
Il Disturbo Depressivo (La Depressione).
Caratterizzato per almeno due settimane da umore depresso o perdita di interesse, accompagnati da
altri
sintomi depressivi.
La
Depressione
Post Partum.
Caratterizzata dagli stessi sintomi della
Depressione che si instaurano entro 4 settimane dal parto.
La
Depressione
Stagionale (o Sindrome affettiva stagionale - SAD)
Caratteristica
dagli stessi sintomi della Depressione in certi periodi/stagioni
dell'anno.
Il
Disturbo Distimico.
Caratterizzato dalla presenza per almeno due anni di umore depresso quasi ogni giorno, accompagnato da altri sintomi depressivi.
Il
Disturbo Bipolare (o Psicosi
maniaco-depressiva o Sindrome maniaco-depressiva)
Caratterizzato da sintomi depressivi accompagnati da sintomi
maniacali.
Il
Disturbo Ciclotimico.
Caratterizzato dalla presenza, per almeno due anni, di numerosi periodi con sintomi maniacali e di numerosi periodi con sintomi depressivi.
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